In Guinea-Bissau si stima che circa il 30% dei giovani sia disoccupato (DENARP II, 2011). Inoltre, il mercato del lavoro presenta gravi difficoltà strutturali, come ad esempio il basso numero di piccole e medie imprese (PMI), una debole interconnessione tra centri di formazione e imprese e ridotta capacità di assorbimento di giovani neo formati nel mercato del lavoro.
Per questo, il progetto “Geração de talentos!”, cofinanziato dall’Unione Europea, contribuisce a creare opportunità lavorative per giovani della Guinea Bissau, aumentando la capacità della scuola CIFAP di Bissau di inserire nel mondo del lavoro gli studenti all’ultimo anno di formazione.
Attraverso la formazione, il servizio job-placement e l’accelerazione di nuove imprese si sostengono i giovani nella ricerca e creazione di lavoro.
Avvio del progetto: Gennaio 2018
Chiusura del progetto: Giugno 2019
Luoghi di intervento: Bissau – Guinea Bissau
Costo totale del progetto: 177.820,00€
Capofila: ENGIM
Partner: Congregação dos Josefinos do Murialdo
Il progetto “Bo fia, bo pudi!” (In creolo: “se ci credi ce la puoi fare!”), cofinanziato dall’Unione Europea, è mirato a ridurre il livello di disoccupazione della Guinea Bissau, contribuendo allo sviluppo di opportunità lavorative, specialmente per i giovani.
Si è rafforzato l’incubatore di imprese ENGIM-CIFAP a Bissau, che ha avviato 23 attività di giovani imprenditori accompagnandole nelle prime fasi del loro sviluppo attraverso un’equipe di tutor specializzati.
Avvio del progetto: Febbraio 2015
Chiusura del progetto: Febbraio 2018
Luoghi di intervento: Bissau Guinea Bissau
Costo totale del progetto: 614.108,31€
Capofila: Congregação dos Josefinos do Murialdo
Partner: ENGIM, Mani Tese
Il progetto “CULTURA I NÔ BALUR – Uma Estratégia de Educação para a Cultura na Guiné-Bissau – DCI-NSAPVD/2015/371-609” è cofinanziato dall’Unione Europea ed ha come obiettivo la promozione del patrimonio culturale della Guinea Bissau in modo inclusivo e sostenibile.
Nell’ambito del progetto che prevede un ampio ventaglio di interventi nel sistema educativo formale ed informale, Engim dovrà collaborare con una rete di artigiani locali che producono oggetti di valore artistico e culturale e che, con il supporto dell’equipe di progetto, lavoreranno per un miglioramento dei propri prodotti. Successivamente, l’incubatore di Engim avrà il compito di accompagnare i giovani artisti a strutturarsi come vere e proprie imprese, attraverso un ciclo di formazione sul business plan e poi con l’accompagnamento di tutor specializzati. Engim promuoverà anche i prodotti realizzati dai giovani artisti attraverso le proprie botteghe del commercio equo e solidale.
Avvio del progetto: Giugno 2016
Chiusura del progetto: Maggio 2020
Luoghi di intervento: Guinea Bissau
Costo totale del progetto: 1.163.734,33 €
Capofila del progetto: FEC – Fundação Fé e Cooperação
Partner: ENGIM, Faculdade de Ciências de Educação da Universidade Católica da Guiné-Bissau, Instituto de Educação da Universidade de Lisboa, Afectos com Letras, Associação de Escritores da Guiné-Bissau
Il progetto “Labradur de nô futuro: fortalecimento da formação profissional na região de Cacheu” è cofinanziato dall’Unione Europea ed ha come obiettivo il miglioramento delle condizioni socio-economiche della popolazione rurale della Regione di Cacheu in Guinea Bissau. Il progetto prevede una serie di interventi volti a rafforzare il sistema di formazione professionale in ambito agricolo e a garantire la sostenibilità del centro professionale CIFAP di Bula, gestito dai missionari Giuseppini del Murialdo. L’agricoltura è il settore economico di maggiore importanza per il paese e la formazione professionale dei giovani una delle priorità per lo sviluppo.
Engim interverrà per aggiornare i piani didattici del corso di agricoltura in accordo con il Ministero dell’Educazione e contribuirà all’apertura di una nuova impresa legata al centro professionale CIFAP. Un’impresa didattico-sperimentale dove potranno lavorare gli stessi alunni dei corsi attraverso stage curriculari e che offrirà servizi di consulenza per sperimentazioni nel mondo dell’agricoltura biologica.
L’incubatore Engim inoltre lancerà una nuova call per selezionare nuove idee di impresa in ambito agricolo. I migliori giovani imprenditori potranno beneficiare di un’agevolazione finanziaria per far crescere la propria impresa.
Avvio del progetto: Novembre 2017
Chiusura del progetto: Ottobre 2022
Luoghi di intervento: Guinea Bissau
Costo totale del progetto: 488.865 €
Capofila del progetto: ENGIM
Partner: Congregação dos Josefinos de Murialdo
PROTEJA è un progetto nato per contribuire alla riduzione dell’esclusione sociale ed economica di giovani donne e uomini, potenziali migranti in Mali e Guinea Bissau, o sfollati e rifugiati coinvolti nelle fase di transito o ritorno nel nord del Mali, promuovendo l’occupazione e l’imprenditorialità come fattore di integrazione sociale ed economica.
PROTEJA è stato sviluppato in collaborazione con gli incubatori ENGIM – CIFAP a Bissau, e CREATEAM in Mali.
Nel complesso, gli imprenditori/trici formate sono: 15 a Kita, di cui 12 donne; 20 a Mopti, tra cui 12 donne e 11 migranti di ritorno; 37 a Bissau, di cui 10 donne, per un totale di 72 imprenditori/trici, di cui 34 donne.
Gli imprenditori finanziati o selezionati per il finanziamento sono: 9 a Kita, di cui 4 donne; 10 a Mopti, di cui 5 donne e 4 migranti di ritorno; 9 a Bissau, per un totale di 28 imprese.
Lo scenario del Mali e della Guinea Bissau entro cui si è mosso il progetto PROTEJA è stato invece raccontato da 8 giornalisti maliani, guineensi e italiani, i quali, attraverso reportage, articoli e trasmissioni radio, hanno cercato di mettere in luce ciò che a monte spinge uomini e donne a optare per emigrare o restare nel proprio paese.
Storie di migrazione, di ritorni e di successi legati alla capacità di fare impresa.
Il racconto ha coinvolto migranti in Italia e potenziali migranti in Mali o Guinea Bissau, migranti che hanno fatto ritorno nel Paese di origine o sfollati che vorrebbero rientrare nei propri villaggi, ma anche i tanti giovani che ogni giorno con il proprio lavoro provano a costruirsi un futuro a casa.
Sono stati coinvolti media locali e europei e giornalisti dei due continenti, nel tentativo di offrire racconti da punti vista anche molto diversi tra loro.
Avvio del progetto: Autunno 2016
Durata: 9 mesi
Luoghi di intervento: Mali e Guinea Bissau
Costo totale del progetto: 429.716,31€
Partner e sostenitori
L’obiettivo di PROTEJA è contribuire alla riduzione dell’esclusione sociale ed economica di giovani donne e uomini, potenziali migranti in Mali e Guinea Bissau, o sfollati e rifugiati coinvolti nelle fase di transito o ritorno nel nord del Mali, promuovendo l’occupazione e l’imprenditorialità come fattore di integrazione sociale ed economica.
A Bissau PROTEJA è stato sviluppato in collaborazione con l’incubatore ENGIM-CIFAP, e sostiene 8 imprese a Bissau e Bula.
In Mali PROTEJA sostiene 20 imprese nelle regioni di Mopti e Kayes, con il supporto del partner tecnico CREATEAM, incubatore di Bamako lanciato da Orange Mali.
“Guinendadi – Storie di rivoluzione e sviluppo in Guinea Bissau” è un reportage promosso da ENGIM e realizzato da un gruppo di giornalisti italiani, che racconta un paese africano – la Guinea Bissau – andando oltre i temi mainstream della colonizzazione, i golpe militari e l’instabilità politica, il traffico di cocaina, il turismo sessuale e il drammatico livello di povertà. Ma, attraverso testi, foto e video inediti raccolti durante un viaggio in loco, si viene catapultati alla scoperta di un Paese lontano e ai più sconosciuto.
Sono presentate le voci e le storie di chi nel settore economico, culturale, sociale, artistico e politico si sta mobilitando per trovare soluzioni locali e tracciare una strada allo sviluppo autoctona.
Guinendadi ha vinto il primo premio come Migliore Reportage realizzato in Piemonte, il secondo premio come Migliore Reportagerealizzato a livello Internazionale(Italia, Francia e Spagna) e il primo premio come Migliore Reportage scelto dal Pubblico Internazionale tra i 18 reportage finanziati dal Bando DevReporter Grant nel 2016.